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Protezione contro il gas radon

Come impedire che il Radon penetri negli edifici

Impedire che il radon penetri all’interno delle case è possibile adottando alcuni prodotti specifici e alcune soluzioni tecniche e funzionali. La configurazione tipologica e tecnologica dell’attacco a terra della costruzione infatti riveste un ruolo fondamentale nel controllo della risalita del gas radon e della qualità dell’aria indoor.
L’attacco a terra dell’edificio costituisce il punto di ingresso del gas e quindi deve diventare la prima barriera in grado di ostacolare questo percorso.
Dal punto di vista costruttivo i prodotti Celenit - Sisalex 871 possono fornire un contributo importante alla realizzazione di questo elemento tecnico assieme a una attenta progettazione tipologica di questa parte dell’edificio.
Nella nuova edificazione e negli interventi di ristrutturazione che prevedano lavori sull’attacco a terra il primo basilare accorgimento consiste nella messa in opera di una membrana sintetica testata e certificata come barriera ai gas fra cui il radon, inserita all’interno degli strati funzionali che compongono il pacchetto dell’attacco a terra.
Si tratta di una soluzione semplice e funzionale per limitare la risalita del gas radon e anche piuttosto economica nell’economia complessiva dell’intervento.

La membrana impermeabile Celenit - Sisalex 871, resistente agli alcali e protetta contro i raggi UV, è stata studiata per evitare le penetrazioni di gas e la contaminazione delle parti abitate dell'edificio.

Gas Radon, da dove viene 

Il radon è un gas nobile, naturale, inodore e incolore derivato dal decadimento dell’uranio, cioè dal processo per cui un elemento radioattivo si trasforma naturalmente in un’altra sostanza emettendo radiazioni.
L’uranio è presente, in quantità variabili, in quasi tutta la crosta terrestre e quindi in gran parte delle rocce soprattutto di origine magmatica o dei loro litotipi di derivazione metamorfica. Essendo un gas, il radon fuoriesce dalle porosità dei sedimenti dei terreni e dalle fessurazioni degli ammassi rocciosi disperdendosi rapidamente in atmosfera, ma può anche facilmente accumularsi negli ambienti chiusi nei quali può penetrare attraverso fessure, giunti di connessione, canalizzazioni degli impianti idraulici, elettrici e di scarico presenti nell’attacco a terra.
Il radon presente nell’aria degli ambienti a diretto contatto con il terreno (spesso la cantina) può in seguito essere risucchiato nei locali abitati sovrastanti a causa del dislivello di pressione che si crea fra locali inferiori e superiori dovuto alle differenze termiche tra interno ed esterno e che, soprattutto durante la stagione invernale e durante le ore notturne, innesca un moto convettivo “a salire” dell’aria calda provocando un effetto camino aspirante nei confronti del suolo.
La dinamica dell’ingresso del radon è inoltre influenzata da altri parametri quali: condizioni meteorologiche, pressione barometrica, livello della falda acquifera, abitudini di vita degli occupanti, permeabilità tra i singoli piani dell’edificio e soprattutto l’effetto del vento, che può aggravare notevolmente il problema a seconda della posizione e dell’orientamento dell’edificio. 

Gli effetti sulla salute

Negli ultimi decenni gli studi compiuti hanno messo in evidenza gli effetti sanitari dell’esposizione al radon, particolarmente negli ambienti chiusi. Dopo il fumo di sigaretta, infatti, l’inalazione di radon costituisce la seconda causa di insorgenza di tumore ai polmoni. Le radiazioni ionizzanti sono in grado di cedere, ai tessuti che attraversano nel momento del decadimento, notevoli quantità di energia che determinano danni a livello del DNA cellulare, causa potenziale di insorgenza di cancro. In considerazione del tempo di decadimento di 3,8 giorni, il radon eventualmente inalato viene per la gran parte espulso con l’espirazione oppure viene eliminato dal sistema mucociliare dell’epitelio tracheo-bronchiale prima ancora di decadere, momento nel quale emette radiazioni potenzialmente dannose, ma se presente in quantità elevate aumenta il rischio di decadimento ed emissione di particelle dannose all’organismo all’interno dell’apparato respiratorio. L’esposizione umana alle radiazioni ionizzanti derivanti da sorgenti naturali è una continua e ineludibile caratteristica della vita sulla terra che non è possibile evitare e con la quale le popolazioni convivono da sempre; si stima che circa il 50% della dose media annuale di radioattività derivante dal fondo di esposizione naturale provenga dall’inalazione del radon. Importante è limitare al minimo questa esposizione.

(*) Gli approfondimenti tecnici e la relativa documentazione tecnica dei prodotti previsti può essere richiesta al tel. 030 2131471 o alla e-mail info@casariedilservice.it 

 

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