Pavimentazione Centro Logistico
Pavimentazione senza tagli e senza giunti Importante Centro Logistico Il cantiere, ubicato nel nord Italia, ha portato alla realizzazione di un grande polo logistico di proprietà di una nota catena di distribuzione. I capannoni di nuova costruzione sono l’ampliamento di un precedente lotto realizzato nel corso del 2001 su una superficie di 40.000mq, la destinazione […]
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Pavimentazione senza tagli e senza giunti
Importante Centro Logistico
Il cantiere, ubicato nel nord Italia, ha portato alla realizzazione di un grande polo logistico di proprietà di una nota catena di distribuzione.
I capannoni di nuova costruzione sono l’ampliamento di un precedente lotto realizzato nel corso del 2001 su una superficie di 40.000mq, la destinazione finale degli edifici è quella di magazzino di stoccaggio per mobili.
La precedente realizzazione nel 2001 era stata portata a termine con piena soddisfazione della proprietà e della direzione lavori, questa referenza importante ha fatto si che la scelta dei fornitori per la costruzione dell’ampliamento ricadesse sugli stessi protagonisti.
Il nuovo polo logistico si sviluppa su una superficie molto ampia corrispondente a circa 130.000mq di pavimentazione industriale in calcestruzzo. Nel corso di circa due mesi sono stati realizzati i primi 70.000mq, costituenti il 1° lotto dell’intera area.
La particolarità di tale pavimentazione risiede essenzialmente nella completa assenza di giunti di controllo, per tale motivo vengono realizzati unicamente giunti di lavoro in corrispondenza di ogni campo di getto cha ha un’estensione di circa 1800mq (40x45m), questi giunti sono a loro volta collegati con barrotti ripartitori.
Tali esigenze hanno richiesto un approfondito studio della miscela al fine di determinare il ritiro del calcestruzzo sia in fase plastica che ad indurimento avvenuto, il tutto volto ad ottenere un basso valore di trazione.
La posa in opera, sia del calcestruzzo che dello spolvero è stata effettuata tramite l’impiego di sistemi meccanici.
La miscela di calcestruzzo è stata progettata:
- per una classe di resistenza caratteristica pari a 30 N/mmq;
- con diametro massimo dell’aggregato di 40mm;
- consistenza S3;
- rapporto A/C massimo 0,50;
- classe di esposizione XC2 (secondo normativa);
Le prove di qualifica sono state eseguite al laboratorio tecnologico del fornitore di calcestruzzo.
Le prove a compressione sono state protratte fino a 60 giorni al fine di verificare in maniera dettagliata la curva di sviluppo delle resistenze meccaniche.
L’uso dello specifico additivo della gamma Draco FLUIPAV e di fibre metalliche di appropriata dimensione hanno permesso di ottenere eccellenti valori di ritiro idraulico: 290 micron/m a 90 giorni di stagionatura.
Tale parametro è fondamentale, al fine di ridurre al minimo le tensioni lineari generate dalle lastre di calcestruzzo, le quali sono effettivamente di eccezionali dimensioni.
L’impiego di Draco FLUIPAV inoltre, ha conferito ottime caratteristiche al calcestruzzo fresco:
- Buona coesione, assenza di bleeding;
- eccellente finitura superficiale;
- mantenimento della lavorabilità durante il trasporto;
Individuazione del corretto dosaggio dell’additivo, in funzione della temperatura ambientale è stato fondamentale per la successiva fase di frattazzatura meccanica con elicottero; il pieno rispetto dei tempi di indurimento ha permesso di ottenere superfici perfettamente lisce e di scongiurare distacchi localizzati dello strato di usura all’indomani, immediatamente dopo l’asciugatura.
Particolare attenzione ha riguardato la protezione del calcestruzzo durante la fase di indurimento, appena conclusa la fase di lisciatura meccanica. Durante la realizzazione della pavimentazione, eseguita altresì nei mesi più caldi dell’estate, le temperature sono divenute sempre più elevate, prevedendo una protezione delle superfici mediante una prima irrorazione di agente antievaporante-consolidante Draco PROBETON CURING N
Tale pratica ha scongiurato la comparsa di fessurazione sullo strato di usura, facilmente riscontrabile in qualsiasi pavimentazione e spolvero. Con tale pratica si è evitato persino la comparsa di qualsiasi fenomeno di microfessurazione superficiale del rivestimento di usura, tipicamente denominato “a ragnatela”.