Il calcestruzzo è una matrice composta da due elementi fondamentali, un legante idraulico (cemento) ed aggregati (pietrisco e sabbia), che miscelati con acqua formano un impasto con differenti classi di fluidità.
L’acqua presente nell’impasto tenderà ovviamente ad evaporare, con velocità variabile in relazione alle condizioni climatiche durante il getto. Data l’evaporazione dell’acqua, il calcestruzzo tenderà a perdere volume, innescando “tensioni da ritiro” che a loro volta provocano fessurazioni e crepe.
I giunti di contrazione in un pavimento industriale hanno quindi lo scopo di consentire un ritiro regolare della massa di calcestruzzo, “invitando” lo stesso a formare fessurazioni all’interno dei giunti stessi.
I giunti sono tuttavia il classico “tallone d’Achille” dei pavimenti in calcestruzzo, in quanto sensibili al traffico veicolare e fonte principale di degrado dovuto anche alla scarsa o assente manutenzione degli stessi.
Grazie all’utilizzo di calcestruzzi modificati con additivi espandenti e/o riduttori di ritiro idraulico, oggi è possibile realizzare pavimentazioni JointLess, eliminando i giunti di controllo sopracitati.
Realizzare una pavimentazione JointLess con la tecnologia del calcestruzzo modificato richiede un notevole impegno prima ancora di realizzarlo, in quanto la miscela di calcestruzzo deve essere studiata e verificata, per ottenere successivamente una piastra che rispecchia le condizioni di progetto. Infatti, per quantificare opportunamente il dosaggio di agente espansivo e/o riduttore di ritiro è necessario conoscere la contrazione dimensionale attesa per la miscela standard in uso all’impianto.
Per una corretta realizzazione di una pavimentazione JointLess è necessario rispettare le seguenti condizioni:
- consentire il massimo scorrimento tra massicciata di sottofondo e pavimentazione attraverso la planarità della massicciata;
- prevedere uno strato di separazione e scorrimento tra massicciata e pavimentazione;
- stesa del calcestruzzo attraverso l’impiego di una Laser Screed che consente di lavorare il calcestruzzo con consistenza semifluida;
- garantire una maturazione umida del pavimento per almeno 7 giorni;
- predisporre una opportuna armatura di contrasto all’espansione con sistemi tradizionali e sistemi diffusi come le fibre.