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Strutture interrate in c.a. a tenuta impermeabile (Impermeabilizzazioni)

Una soluzione semplice per un problema complicato.

DOMANDA:
 

Nelle nuove iniziative immobiliari che andiamo a realizzare, ci succede sempre più spesso avere delle contestazioni per l’umidità presente negli scantinati, che poi diventano taverne, che stacca le verniciature e degrada gli intonaci. In sede di costruzione, sui muri perimetrali in cls., sono stati applicati vari sistemi impermeabili con guaine bituminose. Sono state attuate tutte le corrette tecniche per una buona riuscita (scelta di guaine di ottima qualità ben armate, protezione con schermi bugnati per evitarne la rottura durante il reinterro e cura dei raccordi con la fondazione ), ma ci ritroviamo comunque con aloni di umidità e distacchi delle verniciature o addirittura degrado degli intonaci che si spolverano o distaccano.

Facciamo altresì presente che nel terreno circostante non c’è una falda d’acqua ma la normale umidità o la sola acqua percolante (abbiamo fatto una scrupolosa rete di drenaggi che conducono l’acqua piovana nei pozzetti con pompe) nei periodi quando ci sono molte precipitazioni.

Sapete darci una soluzione valida e definitiva e che elimini le contestazioni della clientela ?

Immobiliare A. – Brescia

 

RISPOSTA :
 

E’ un problema annoso e Draco ha una soluzione semplice e definitiva già applicata da anni con successo da molti progettisti.

C’è da precisare che tutti i sistemi impermeabili superficiali come guaine, rasature, prodotti a pennello, ecc., pur facendo il loro dovere realizzano una barriera impermeabile sottile in corteccia, non considera il problema dell’umidità che risale e attraversa  il calcestruzzo normale baipassando con grande facilità lo strato impermeabile superficiale e si va a sfogare comunque nel locale interrato con tutti i ben conosciuti problemi e contestazioni del cliente.

La soluzione di Draco affronta il problema alla base con la realizzazione del calcestruzzo impermeabile in tutto il suo spessore, in modo che l’acqua e l’umidità non sia in grado di penetrare nella struttura.

La tecnologia dei calcestruzzi impermeabili ha raggiunto alti livelli e si possono realizzare strutture impermeabili non solo all’umidità ma all’acqua di falda tale che ora si possono costruire strutture a tenuta nell’acqua permanente senza difetti di infiltrazioni né di umidità.

Così potremo eliminare i tradizionali sistemi impermeabili corticali che non avranno più ragione di esistere essendo già la “scatola” in cls. sufficientemente impermeabile.

Il calcestruzzo dovrà essere confezionato assicurando un corretto assortimento granulometrico, proporzionando la miscela di aggregati secondo quanto indicato dalla teoria di Fuller o Bolomey. Il materiale lapideo, privo di impurità organiche, limi od argille, dovrà essere rispondente alle prescrizioni della norma UNI 8520 "Aggregati per la confezione di calcestruzzi" e della UNI 9858 "Prestazioni, produzioni, posa in opera e criteri di conformità ".
Il contenuto di cemento, oltre che a garantire il raggiungimento della classe di resistenza caratteristica di progetto (Rck), dovrà essere tale da assicurare la coesione dell´impasto cementizio, in funzione della consistenza necessaria per una corretta messa in opera e il dosaggio minimo di cemento dovrà essere non inferiore a kg. 350-400 al mc. con un basso rapporto acqua/cemento inferiore a 0,50 per migliorare le caratteristiche prestazionali del conglomerato cementizio quali impermeabilità , durabilità , resistenze meccaniche e stabilità volumetrica con l'utilizzo di Hydrobeton basato sulla tecnologia di cristallizzazione autoindotta con formazione e sviluppo di strutture cristalline non solubili all’interno dei pori capillari realizzando così una barriera a tenuta impermeabile anche in eventuali microfessurazioni accidentali.

 

 

 

Data di pubblicazione: 21/02/2005
Data ultimo aggiornamento: 26/10/2023


 

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