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Riparazione del Calcestruzzo Armato secondo Norma Europea EN 1504 (Riparazione calcestruzzi degradati)

Dal 01.01.2009 è in vigore la Norma che regola come fare il Ripristino, Protezione e Trattamento del c.a.

 

Dobbiamo intervenire sui frontalini dei balconi di un complesso degli anni ’80  che si sono deteriorati per l’esposizione alle intemperie. Si sono distaccati numerosi spigoli e si nota il ferro dell’armatura interna arrugginito. Visto che dal 01.01. 2009 c’è la nuova Normativa Europea 1504 sul Ripristino e Protezione del Calcestruzzo Armato, vorremmo attenerci alle disposizioni e Vi chiediamo se potete suggerci dei vostri cicli di intervento.
Aggiungiamo che in molti balconi, più o meno in mezzeria, si è creata una crepa che ha crepato anche le piastrelle. Negli anni passati alcuni proprietari avevano fatto riparazioni e rifacimenti ma la crepa è sempre risaltata fuori ancora. Avete un sistema che eviti nuovamente la fessurazione senza la demolizione e rifacimento delle mattonelle ?
Studio Ing. M.S. (MN)

 

 

La Norma Europea EN 1504 del 01.01.2009 prevede le tipologie e caratteristiche dei prodotti da utilizzare per gli interventi sul calcestruzzo. Seguiamo quindi le indicazioni :


RIPRISTINO E RIPRAZIONE DEL CALCESTRUZZO DEI FRONTALINI DEI BALCONI In conformita’ alla Norma Europea EN 1504 – Principio 3 -  Metodo 3.1.

La soluzione prevede il ripristino, la riparazione e la protezione degli elementi in calcestruzzo armato che si sono degradati a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici e per il fenomeno della carbonatazione.
Gli interventi devono provvedere

  • alla ricostruzione delle parti degradate o in fase di distacco con prodotti idonei a sostituire il calcestruzzo originario;
  • alla protezione di tutta la struttura anche nelle zone profonde che potrebbero aver delle armature metalliche più o meno parzialmente già in fase di ossidazione
  • alla protezione corticale con sistemi idonei a rendere le superfici esposte impermeabili all’acqua e ai gas aggressivi ma senza alterare la necessità di traspirare che hanno le strutture in c.a. Per questa ragione escludiamo la soluzione che prevede mascherature con scossaline metalliche che sono sconsigliate in quanto hanno solo un compito estetico ma nascondono le zone riparate lasciando eventuali degradi futuri nascosti e non controllabili. Non lasciano traspirare le superfici causando condense deleterie per la durabilità dei manufatti in calcestruzzo armato.


Il ciclo di intervento sarà il seguente :
Procedere alla demolizione di ogni parte in distacco o non dotata di sufficiente resistenza e coerenza. Le armature in avanzato stato di degrado saranno scoperte rimuovendo completamente lo strato di calcestruzzo copriferro. Saranno rimosse anche le tracce di precedenti interventi di riparazione o riporti non perfettamente aderenti. Tali operazioni dovranno essere eseguite con mezzi manuali o comunque tali da non danneggiare lo strato di calcestruzzo sano sottostante evitando eccessive vibrazioni.
Effettuare una accurata pulizia mediante spazzolatura, o meglio sabbiatura, di tutte le superfici interessate dai successivi trattamenti, con completa rimozione di sostanze o depositi estranei, come ruggine, olio, grassi, pellicole superficiali sfarinanti. I ferri saranno ripuliti asportando completamente la ruggine e ricoperti a breve distanza con i successivi specifici trattamenti.
I ferri di armatura ripuliti saranno trattati mediante applicazione a pennello in due mani, a distanza di circa 3 ore l´ una dall´ altra, con una boiacca cementizia pennellabile a due componenti a base di leganti idraulici, polveri silicee, inibitori di corrosione Restauro Ferri.
I riporti in spessore a ricostruzione del copriferro e di parti mancanti saranno realizzati mediante riporto diretto di malta adesiva bicomponente a ritiro controllato a consistenza di stucco, costituita da inerti selezionati, cementi modificati, polimeri sintetici ed opportuni additivi, contenente microfibre in polipropilene, Restauro R4. L´applicazione sarà  eseguita a dorso di cazzuola o spatola per spessori fino a 6 cm per mano curando di bagnare a rifiuto il sottofondo prima dell´ applicazione. La finitura "al civile" potrà essere realizzata subito con il fratazzo quando la malta comincia arapprendersi.
La superficie riparata e l´ intera struttura andranno poi protette contro la carbonatazione mediante un´ apposita verniciatura.


 

TRATTAMENTO CONTRO LA CORROSIONE DEI FERRI DI ARMATURA INTERNI, CHE NON SONO ANCORA ARRIVATI AD UNO STATO CORROSIVO TALI DI CAUSARE IL DISTACCO DELLO STRATO COPRIFERRO in conformita’ alla Norma Europea EN 1504 – Principio 9 -  Metodo 9.1.

La protezione anticorrosiva delle barre d'armatura non trattate con Sika MonoTop-610 New, sarà assicurata dall'applicazione dell'inibitore di corrosione migrante Supergard CLE, applicato in 2/3 mani a pennello o rullo su tutte le superfici in c.a. esposte all'azione degli agenti atmosferici.
Trattasi di vernice ad impregnazione incolore per strutture in c.a. a base di una miscela di ammino-alcoli organici ed inorganici ed inibitori di corrosione migranti, da applicare su sottofondo sano, compatto e libero da ogni impurità, in ragione di due-tre mani, con tempi di attesa tra le mani di circa 3-6 ore, per un consumo totale di almeno circa 400 gr/mq.


 

VERNICIATURA CON PIACEVOLE EFFETTO ESTETICO E PROTEZIONE CONTRO LA CARBONATAZIONE E ESPOSIZIONE FUTURA. In conformita’ alla Norma Europea EN 1504 – Principio 8 -  Metodo 8.3.

La protezione della struttura contro la carbonatazione verrà  assicurata dall´ applicazione della speciale verniciatura elastica protettiva e decorativa, traspirante al passaggio del vapore, impermeabile all´ acqua ed ai gas aggressivi atmosferici, a base di resina acrilica , Acriflex applicata in 2/3 mani a pennello o rullo, previa applicazione di apposito primer consolidante Acriprimer mediante rullo, pennello o spruzzo in 1 mano.

 

Data di pubblicazione: 02/12/2020
Data ultimo aggiornamento: 27/10/2023
Autore: CG


 

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