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Inghisaggi "vie di corsa" dei carri-ponte
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La tecnologia del "beton plaquè" sfrutta le enormi capacità adesive delle resine epossidiche (*) che sanno vincolarsi monoliticamente al calcestruzzo delle travi in c.a. e all'acciaio che dove sono fissate le rotaie. Il vincolo che viene a realizzarsi è su tutta la superficie di estradosso della trave in calcestruzzo e su tutta l'area dell'intradosso della piastra di acciaio. In questo modo lavorano tutti i centimetri quadri che vengono a contatto del riempimento in resina e gli sforzi a compressione e soprattutto a taglio, a trazione e a flessotrazione vengono ripartiti su aree molto estese e i supporti interessati, di conseguenza, lavorano pochissimo e non saranno mai sottoposti a sforzi di rottura.
Con questo sistema si evitano, per sempre, i problemi veramente gravosi di dissesto delle "vie di corsa" fissate con ancoraggi puntiformi. Infatti gli sforzi che vengono trasmessi dal passaggio del carro-ponte sulle rotaie e, di conseguenza sui bloccaggi, scaricano tutti gli sforzi, statici e soprattutto dinamici, sui punti dove sono annegati i fissaggi metallici che, a loro volta, sollecitano l'impasto cementizio che li abbraccia. Le miscele cementizie espansive impiegate per questi tirafondi sono di altissima qualità e di consistenti resistenze meccaniche, ma spesso gli sforzi sono superiori alle loro caratteristiche meccaniche di taglio e di trazione tanto che cominciano a cedere creando inizialmente dei piccoli giochi che mano a mano nel tempo "macinano" il calcestruzzo adiacente continuando nel dissesto fino a far muovere sempre più i fissaggi della rotaia.
L’intervento dovrà seguire le seguenti modalità:
Asportata la vecchia rotaia si procederà all’esecuzione del nuovo fissaggio con la tecnologia del “beton plaquè”
- Rimuovere dalla trave portante ogni traccia di sporco, polvere e qualsiasi giacenza di materiale estraneo che non ci faccia aderire perfettamente al sottofondo sano e pulito. La piastra metallica che deve essere vincolata sia accuratamente pulita con il metallo portato al bianco (ideale è la sabbiatura SA 2 1/2).
- Verificare che la sezione dell’ancoraggio (larghezza e profondità) sia correttamente dimensionata rispetto alle sollecitazioni progettuali previste; in particolare per una corretta trasmissione degli sforzi dalla piastra al supporto, lo spessore tra supporto e piastra metallica non deve essere inferiore a 4 mm;
- ll calcestruzzo che deve presentarsi asciutto, compatto e pulito prima del getto con la malta epossidica DRACO EPOBETON C4. Controllare che non ci siano depositi di polvere trasportati dal vento dopo l’intervento di preparazione e prima delle operazioni di posa della malta epossidica.
- Miscelare accuratamente i tre componenti predosati di DRACO EPOBETON C4 fino ad ottenere la consistenza di una malta omogenea e colabile;
- Mediante colatura eseguire il getto di riempimento dell’ancoraggio con un adeguato volume di prodotto in modo da controllare che il DRACO EPOBETON C4 aderisca perfettamente.
(*) Gli approfondimenti tecnici e la relativa documentazione tecnica dei prodotti previsti può essere richiesta al tel. 030 2131471 o alla e-mail info@casariedilservice.it.
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