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Anche per gli interventi antisismici effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali sono previste detrazioni più elevate se, a seguito della loro realizzazione, si è ottenuta una riduzione del rischio sismico. Nel caso in cui gli interventi antisismici siano combinati a interventi di riqualificazione energetica che interessino almeno il 25% della superficie disperdente dell’edificio, sono riconosciute ulteriori premialità, come illustrato nella tabella. In questi casi la spesa massima su cui calcolare la detrazione è di 136.000 € da moltiplicare per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio e da ripartire in dieci quote annuali. Interventi su parti condominiali
Come usufruire del bonus fiscalePer avanzare richiesta di rimborsi su interventi antisismici bisogna seguire alcuni passaggi. In primis si deve indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile. Inoltre, se i lavori sono effettuati dal detentore, nella dichiarazione dei redditi vanno specificati gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo (ad esempio il contratto di locazione), in aggiunta agli altri dati richiesti per il controllo della detrazione. Per quanto riguarda gli interventi effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali, i singoli condomini dovranno segnalare il codice fiscale del condominio. I dati catastali dell’immobile, infatti, sono riportati dall’amministratore di condominio nella sua dichiarazione dei redditi. Tracciabilità pagamentiPer sfruttare la possibilità di cessione del credito è necessario che i pagamenti non siano eseguiti con un comune bonifico, bensì con il "bonifico parlante" (bancario o postale effettuato anche online). Il motivo è che questa tipologia di bonifico è in grado di specificare: la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. Cessione del creditoIl soggetto che richiede e ha diritto alle detrazioni fiscali può scegliere di ricevere un contributo dello stesso importo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto. Quest'ultimo sarà anticipato dalla ditta che effettua i lavori, poiché sarà proprio il fornitore a recuperarlo come credito d'imposta. Il fornitore avrà, poi, la possibilità di cedere il credito ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari. In alternativa, il beneficiario potrà trasformare il corrispondente importo della detrazione in credito d'imposta da utilizzare anche in compensazione, con facoltà di successive cessioni ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito ed altri intermediari finanziari. Questa preferenza può essere scelta anche per quanto riguarda le rate rimanenti, non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute. Anche nel caso del Sismabonus non viene applicato il limite generale di compensabilità, che invece è solitamente previsto per i crediti di imposta e contributi pari a 700.000 euro (elevato a 1 milione di euro per il solo anno 2020). È abolito anche il limite di 250.000 euro che si applica ai crediti di imposta da indicare nel quadro RU della dichiarazione dei redditi. L'opzione deve essere effettuata in via telematica, anche avvalendosi degli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni. Le modalità per eseguire tale scelta sono state definite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate dell'8 agosto 2020, modificato dal successivo provvedimento del 12 ottobre 2020. Nel momento in cui verrà selezionata l'opzione, il contribuente dovrà acquisire non solo gli adempimenti che solitamente sono previsti per accedere alle detrazioni ma anche i documenti indicati di seguito:
Che cos'è il Super SismabonusIl 2022 è l'anno della proroga di alcune misure fiscali relative al bonus casa, tra cui il Sismabonus al 110%, anche detto Super Sismabonus. La differenza principale tra le due agevolazioni non risiede solamente nella proroga temporale di alcune scadenze ma anche nel fatto che gli interventi previsti dal Super Sismabonus seguono gli adempimenti prescritti dal Decreto Rilancio nell'art. 119. A confermare quanto detto è stata l'Agenzia delle Entrate con la risposta n. 556 del 25 agosto 2021, avente per oggetto "Superbonus - Sismabonus acquisti: destinazione d'uso dei fabbricati agevolabili e metodi alternativi alla detrazione - Articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (decreto Rilancio)". Consulta la Risposta n. 556 del 25 agosto 2021 (documento in pdf) dell'Agenzia delle Entrate
L'art. 119 del Decreto Rilancio (decreto legge del 19 maggio 2020, n. 34) stabilisce che gli interventi realizzati per ridurre il rischio sismico hanno diritto ad una detrazione fiscale potenziata al 110% delle spese sostenute. A prevederlo è l'art. 16, commi da 1-bis a 1-septies, del Decreto Legge n. 63/2013. La detrazione in esame elimina la premialità per il salto di classe sismica, requisito prima necessario per avere accesso alla misura fiscale. Una delle differenze con il Sismabonus è proprio l'introduzione della possibilità di indicare con la richiesta di agevolazione "nessun salto di classe". In sintesi il Super Sismabonus favorisce i piccoli interventi orientati a migliorare la sicurezza statica degli immobili ma senza il vincolo di miglioramento delle classi sismiche degli stessi. Non è stato eliminato, invece, l'obbligo di eseguire gli interventi su immobili collocati in una delle zone a rischio sismico 1, 2 o 3 (esclusa la zona 4). Le scadenze del Sismabonus e Super SismabonusCome abbiamo visto, possono usufruire del Sismabonus le persone fisiche, i condomini così come gli Istituti autonomi (IACP), gli enti assimilati, le Associazioni e società sportive, Onlus, organizzazioni di volontariato e cooperative di abitazione a proprietà indivisa. Le differenze delle varie categorie consistono nelle proroghe delle scadenze per alcune tipologie di lavori.
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Sisma Bonus
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